Il distretto tessile di Prato è da decenni un modello pionieristico di economia circolare applicata al tessile. A partire dalla metà dell’Ottocento, la rigenerazione degli stracci ha dato vita a un’intera filiera dedicata alla produzione di lana riciclata, oggi considerata uno dei processi più avanzati e sostenibili a livello internazionale.
Specializzazione storica
Prato è leader mondiale nella produzione di tessuti lanieri cardati, grazie a una lunga tradizione, attiva fin dal XIX secolo, basata sul riciclo di scarti di lavorazione, ritagli di confezione e abiti usati. Un modello di economia circolare ante litteram, che ha proiettato il distretto nel futuro, contribuendo concretamente alla lotta contro lo spreco di risorse e alla riduzione dell’impatto ambientale di uno dei settori più inquinanti: la moda.
Export mondiale
L’Italia rappresenta il 50,5% del valore dell’export mondiale di tessuti lanieri cardati.
Oltre il 90% dell’export italiano in questo settore proviene dal distretto di Prato.
Di conseguenza, quasi la metà dell’export mondiale di questi tessuti è realizzato a Prato.
Produzione annuale di filati cardati
35.000–40.000 tonnellate di filati cardati lavorate ogni anno.
Circa 100 milioni di metri quadrati di tessuto prodotti annualmente.
Circa 28.000 tonnellate/anno di filati provengono da fibre rigenerate, ottenute da materiali pre- e post-consumo.
Questo rappresenta circa l’80% in peso dei tessuti prodotti nel distretto.
Il cuore della rigenerazione
Tutto inizia con i "cenciaioli", figure chiave che selezionano manualmente gli scarti tessili in base al colore e alla composizione delle fibre. Da qui si avvia un processo altamente specializzato che include:
Lavaggio e asciugatura degli stracci
Stracciatura e sfilacciatura meccanica
Carbonizzo per rimuovere le fibre non tessili
Filatura cardata e tessitura
Tintura e rifinizione
Questo processo garantisce un upcycling efficace, trasformando vecchi abiti in nuovi filati e tessuti di qualità.
Un sistema circolare integrato
La sostenibilità a Prato non riguarda solo i materiali. Il distretto dispone del più grande impianto europeo di riciclo delle acque reflue industriali, G.I.D.A , che permette a oltre 350 aziende di riutilizzare acqua riciclata trattata al posto di quella potabile, tutelando così la falda idrica del territorio.
Moda sostenibile, design consapevole
A Prato, la sostenibilità si lega anche all’eco-design: progettare abiti duraturi, facili da disassemblare, realizzati con fibre riciclabili e separabili e con un basso impatto energetico. È questa la direzione verso cui si muove il distretto, spinto da una nuova generazione di aziende, designer e lavoratori.
Un futuro da costruire
Oggi il distretto ha bisogno di nuove competenze e figure specializzate, in un contesto produttivo che si apre sempre più anche alle donne e ai giovani. La sostenibilità è una sfida aperta, che unisce innovazione tecnologica, responsabilità sociale e cultura del fare.
Ultimo aggiornamento: 22/05/2025
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