La nostra sede: storia e recupero

Aggiornato il: 23/10/2023

La storia della vecchia Filatura Pieri

Prisma LAB sorge in un edificio costruito ex-novo laddove sorgeva la Filatura Pieri. Questa fabbrica, che testimonia il passato industriale tessile dell'area alla quale la nuova architettura di ispira, fu costruita nel 1938 da Anselmo Pieri.

Pieri era già nel settore tessile, con un’azienda in Valbisenzio nella quale durante la prima guerra mondiale produceva coperte per gli Alpini. 

La fabbrica di via Pistoiese ospitò una tra le prime filature conto terzi di Prato e ben tre generazioni di tessitori: Anselmo, i figli Pio e Piero, e i piccoli nipoti fra i quali Franco. Al termine della seconda guerra mondiale però, i tedeschi la minarono e fecero esplodere nel giugno del ’44 mentre si ritiravano dalla città. Ne rimasero in piedi solo le mura perimetrali, ma fu ricostruita dagli eredi di Anselmo e continuò a lavorare fino a tempi recenti. 

Negli anni del suo maggior sviluppo dava lavoro a 29 dipendenti, aveva tre assortimenti e quattro filande e produceva filati conto terzi per i grandi lanifici della città. Tra le produzioni più innovative, in anni più recenti, il filo 70\30 (lana e nylon) che andava ritorto e che veniva usato per le maglie di shetland.

L'abbattimento e la riqualificazione

L'abbattimento dell'ex fabbrica Pieri, oltre tremila metri quadri incastonati tra via Filzi e via Pistoiese, è stato iniziato nel 2017 e, negli anni successivi, i lavori hanno portato alla realizzazione dell'immobile e insediamento dei servizi inaugurati il 23 ottobre 2023.

L’intera operazione è stata possibile grazie al progetto “PIU Prato”, presentato nell'ambito dei progetti del Piano di Innovazione Urbana varato dalla Regione Toscana - finanziato in totale con 46 milioni di euro provenienti dal Programma operativo regionale (Por) del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020 – ha portato in dote nel 2016 alla Città di Prato risorse totali per 8 milioni di euro di finanziamento, di cui 6.031.666,85 di contributi regionali, e 2 milioni di investimenti comunali.